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al testo di Michele Fiorenza
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IL GIARDINO DEGLI ANGELI
Nel giardino degli angeli ho atteso invano che il paradiso si aprisse. Ho atteso per ore, per giorni, per anni. Ho pregato sull'erba del giardino degli angeli, sotto il cielo più bello di tutto il creato. L'aria, sospinta da invisibili colpi di ala, agitava foglie rossicce e dorate; le staccava dai rami frondosi di alberi bruni ad ogni tramonto, e spandeva ad ogni alba un profumo di fiori bellissimi e rari, mentre un suono di organi e squille copriva le meste parole di chi nell'attesa pregando credeva si potessero aprire le porte del suo paradiso... Non bussate alla porta di quel paradiso, perchè una tempesta scenderà giù dal cielo e un fulmine d’oro colpirà quell’incauta mano. Veniteci in volo, sul bianco alato cavallo, con la fulgida spada di chi crede e non teme … E gettate una croce pietosa sul mio povero corpo, che esanime giace nel giardino degli angeli. |
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